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Recensione sul prestigioso sito olandese BACKGROUND MAGAZINE

22/10/2023 - Un grande GRAZIE alla Redazione e a Erik Neuteboom🙏 Nei primi due brani "Odi Et Amo e La Donna Amata" la band offre un tipico suono rock sinfonico degli anni Settanta, con stati d'animo fluidi e mutevoli; č centrale il flauto di Geoff Warren, mescolato con tastiere vintage e strumenti come il clavicembalo e il vibrafono. In alcuni momenti riecheggia un sound alla Camel, con tenero flauto e pianoforte, subito dopo la musica evoca fortemente i Jethro Tull con uno scintillante flauto traverso, in un mid-tempo, con sontuose esplosioni con cori di Mellotron, voli di Minimoog e corse di Hammond. Ma poi gli Sfaratthons prendono un'altra direzione: musica atmosferica, simile a una colonna sonora, in "Maddalena" (impreziosita da coro femminile, sintetizzatore spaziale, flauto, pianoforte, un bellissimo suono di violoncello e voci italiane, maschili e femminili) e "Saffo" (strati di violino e Mellotron, commoventi chitarre, sempre pių lussureggianti, e un finale roboante con Mellotron, chitarra graffiante e sintetizzatore). La dinamica composizione epica "Zarina" (della durata di 12:34) inizia con flauto sognante, pianoforte e romantica voce italiana, con chitarra rock e flauto scintillante (mi viene in mente l'ungherese Solaris), seguita da un assolo di synth; nella seconda parte troviamo commoventi sequenze di chitarra elettrica, vorticosi lavori di flauto e appassionate voci native. Infine due brevi tracce: la blues e avvincente "Ti Dono Una Canzone" (interplay Hammond/flauto, flauto frizzante, in un ritmo lento, con voci malinconiche) e l'atmosferica, un po' sperimentale, "Odi Et Amo - Closing Session". Quindi, se sei alla ricerca di una miscela di rock sinfonico degli anni Settanta (Camel, Jethro Tull) e prog pių atmosferico/sperimentale, questo č un album interessante da scoprire. ***+ Erik Neuteboom BackgroundMagazine



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